La storia di Palinuro nella mitologia romana
La storia di Palinuro è ricca di fascino, ed il merito è anche delle leggende che aleggiano intorno alla selvaggia bellezza di Capo Palinuro. La località è infatti protetta dall’immenso arco di roccia frastagliata che si protende nel mare a protezione di una baia che è riparo e porto naturale per i naviganti. Così appariva anche in tempi lontani agli Argonauti, ai Fenici, ai Greci che frequentarono queste zone.
Il nome stesso della località richiama alla mente la figura del nocchiero di Enea, Palinuro appunto, che si innamorò di una splendida fanciulla di nome Kamaratòn (da qui Camerota), inseguendone l’immagine fino in fondo alle scogliere del Capo, che da allora prese il suo nome: Capo Palinuro.
Palinuro è un personaggio della mitologia romana, il mitico nocchiero di Enea, caduto in mare di notte, tradito dal dio Sonno, mentre conduceva la flotta verso l’Italia.
Prima di arrivare alle coste del Lazio, Enea era passato dinanzi all’odierno capo Palinuro e lì, una notte, il suo nocchiero Palinuro, cadde in mare per volere divino: Nettuno, in cambio della promessa di proteggere Enea, fatta a sua madre Venere, aveva chiesto una vittima.
Per questo Palinuro morì, nonostante fosse riuscito a raggiungere a nuoto la riva.